Una settimana leggendo #petaloso ovunque: Social Power!

26 Febbraio 2016 By Simona Fioravanti

Ci hai fatto caso anche tu? E’ iniziato tutto per colpa di Matteo, un bambino di Ferrara che ha utilizzato il termine #petaloso in un lavoro di classe sugli aggettivi, o meglio, io la colpa la darei più alla Maestra Margherita Aurora, che invece di tirare giù un bel segno rosso sul foglio e amen, è andata a scomodare niente di meno che l’Accademia della Crusca, perchè le sembrava comunque un “errore bello“.

Ora, assodato che ai tempi miei errori belli non se ne facevano; o erano errori e di bello ti prendevi solo una bella strigliata, o ti diceva bene e tornavi a casa con un bel voto da far leggere a caratteri cubitali sul tuo quadernino alla Mamma, sempre con la tanto cara penna rossa. La mia Maestra comunque, non aveva i capelli viola! Quindi, presumo che effettivamente qualcosa sia cambiato.

Ad ogni modo, estro e creatività vanno premiati, e allora il mondo dei Social ha ben innescato un meccanismo virale che ha portato #petaloso ad essere non conosciuto, conosciutissimo e stra-utilizzato. Ora sappiamo tutti che un fiore con tanti petali è petaloso, un biscotto che si bagna bene nel latte #inzupposo, ma #ciaone e #poracci non sono ancora pronti per il vocabolario italiano.

Che poi è corretta come indicazione quella dell’Accademia della Crusca, per carità. Avete letto cosa hanno risposto al piccolo Matteo? “Perchè entri nel vocabolario, bisogna che la usino tante persone” e io aggiungerei “Si.. altrimenti fa la fine del congiuntivo caro Matteo, che è ancora italiano, ma presto lo faranno fuori perchè in disuso“.

Umorismo a parte, la riflessione sull’accaduto va ovviamente alla viralità del messaggio, a sottolineare che i Social Network sono un canale vivo ed in fermento, ben radicati ormai nella nostra quotidianità. Ci pensate se ai miei tempi avessi scritto #petaloso in un compito? Dopo la Maestra me le avrebbe date anche la Bidella, ma sicuramente sarebbe finita lì.
Matteo invece, grazie alla Maestra Margherita Aurora è arrivato addirittura all’Accademia della Crusca, oltre che più e più volte ad ognuno di noi su Facebook, Twitter, Instagram e forse presto anche in TV.
C’è stato qualcuno che ha minacciato giorni di digital detox pur di non leggere più #petaloso ovunque! Eppure, è proprio questo il bello della rete e dei Social Network, sono riusciti a portare a casa di ognuno di noi messaggi che diversamente non avremmo mai avuto.

Come hanno reagito invece molti Brand, al fenomeno #petaloso? Se da una parte è stata la settimana del #petaloso a tutti i costi per alcuni, altri hanno davvero dato il meglio cavalcando l’onda (..o meglio il profumo!) dell’occasione di un buon Real Time Marketing.
Ecco quindi la risposta di Santal, Nivea, Amica Chips, Mulino Bianco, Alcott, Haribo, Rana, Ferrero e tanti altri:

petalosorealtimemarketing

Una strategia che funziona quella del Real Time Marketing, ma che non va banalizzata. Per quanto si debba essere veloci, furbi ed accattivanti, comunque non si può scadere nel semplice accostamento del proprio logo al termine del momento, #petaloso o qualsiasi altro sia il cappietto virale del giorno.

Cosa penso io? Che fare Real Time Marketing sia davvero un valore aggiunto per un Brand, ed essere pronti a stravolgere il proprio calendario editoriale in favore della news del momento è fondamentale, ma attenzione però, perchè scadere nel Real Time Marketing a tutti i costi è un boomerang che ti torna dritto contro!

E tu, come hai reagito al boom di #petaloso? Sei uno di quelli che si è divertito a scoprire la risposta dei vari Brand, o stai ancora cercando di capire da dov’è uscito questo tanto spammato vocabolo? Dimmi solo che almeno non sei stato uno di quelli che è corso ad infilare un #petaloso nella cover della propria FanPage, perchè quello non potrei proprio sopportarlo! 🙂

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