Sanremo 2023 e lo scempio di Blanco sul palco dell’Ariston

8 Febbraio 2023 By Simona Fioravanti

Ha fatto scalpore sui giornali questa mattina e nei rumors dei Social già nella notte trascorsa, quindi sai già bene di cosa stiamo parlando!

Questo articolo non ha niente di convenzionale, non è affine ai contenuti del nostro Blog di settore, ma in qualche modo riguarda tutti noi che facciamo parte del mondo della Comunicazione e dell’evoluzione Digitale del nostro tempo.
Riguarda l’essere umano del 2023 e le strane concessioni che l’essere famosi frappongono tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, tra ciò che è educato e ciò che lungi da quei contenuti e da quei valori che i nostri Nonni ci hanno insegnato.

Cos’è successo ieri sera a Sanremo?

Un giovane di 19 anni di nome Riccardo Fabbriconi in arte Blanco, è salito sul palco per esibirsi e durante lo spazio concesso ad ogni artista, non sentendo la sua voce nell’auricolare, ha deciso di DIVERTIRSI – proprio così ha giustificato l’accaduto ad un Amadeus che incredulo ha chiesto la motivazione del fatto a fine show – mentre la sua Band continuava a suonare tra sdegno e fischi dei presenti all’Ariston.
Si dice fosse un siparietto organizzato a tavolino, tanto da coinvolgere un allestimento predisposto appositamente per l’esibizione, ma che sia così o meno, abbiamo assistito a momenti di violenza e devastazione che mai dovrebbero essere esempio per nessuno.

La nostra visione dal fatto

Ci sono azioni che vanno condannate, perché se il lavoro dei media, soprattutto nei giorni nostri, è legittimamente quello di amplificare tutto, compreso il disagio, alcuni episodi frutto della diseducazione, vanno amplificati ma in negativo.
Un ragazzino che sale sul palco dell’Ariston e si permette, perché smette di funzionargli l’auricolare, di distruggere il lavoro di tanti che ogni anno partecipano a realizzare Sanremo, festival dei fiori e della musica italiana, non va solo allontanato ma curato.
Si tratta di RISPETTO, lo stesso che cerchiamo poi per le Donne o per i bambini, per gli anziani, per il prossimo in ogni sua forma. Ma senza mai trovarlo manifesto, in queste nuove generazioni del tutto e subito.
Non ce n’è perché questa è la non educazione che passa, e che la nostra era digital amplifica.
Amplificare però non deve voler dire assecondare, ed è per questo che speriamo in una condanna manifesta, perché distruggere il palco dell’Ariston non è come spaccare per terra la propria chitarra, quelli erano rockers, oggi siete solo imbecilli a fare gesti come quello che ha sporcato la storia di Sanremo ieri sera.
Chi si assume la responsabilità di farsi modello di milioni di giovani fan, come è sempre stato per personaggi famosi e seguiti come Blanco che tra l’altro è stato lo scorso anno vincitore di Sanremo, non può permettersi certe cadute di stile.
Domani sarà a pranzo dalla Nonna e se le polpette saranno troppo salate spaccherà il servizio di piatti di famiglia, che si tramandano da decenni? E se un semaforo non funziona, e resta bloccato nel traffico, scende dalla macchina e prende a calci le auto vicine? Non oso pensare cosa può succedere nel quotidiano ad una mente fuori controllo, che scatena reazioni di questo genere.
Sicuramente però, mi auguro che più nessuno si fidi di portare Blanco su un palco, su un palco qualsiasi, nemmeno se fosse una fiera di paese.
Se questo stiamo insegnando ai figli dei giorni nostri, siamo messi male.
Molto male.
Perché lo scempio che questo soggetto ha compiuto, è il frutto di quello che gli abbiamo fatto pensare di potersi permettere di fare. E no, nessuno può permettersi di prendere a calci il lavoro degli altri, il sacrificio quotidiano, l’impegno ed il sudore di chi LAVORA per portare il pane a casa, che sia a Sanremo o in qualsiasi altra situazione della vita.
Questi sono i ragazzi che non vogliamo vedere, che non vogliamo siano esempio per nessuno, se non in negativo!
Morandi nazionale con la scopa in mano, ad aiutare lo staff a ripulire il palco, è quello che i nostri Nonni ci hanno insegnato, ed è questo che dobbiamo trasmettere anche ai nostri figli, non la crisi isterica di un poco più che ragazzino, viziato e convinto che il mondo sia ai suoi piedi.
Quindi spingiamoli questi media, ma utilizziamoli per urlare in modo educato, l’hashtag #IONONSONOBLANCO ; vogliamo che tante persone oneste, educate, impegnate con sacrificio ogni giorno nel proprio lavoro e nei propri impegni, non si riconoscano mai in una simile mancanza di educazione e rispetto verso se stessi, così come verso gli altri.

Conclusione

Cosa ne pensi? Hai visto in diretta l’accaduto, o te ne sei fatto un’idea solo oggi con le diverse versioni dei media?
Si potrebbe agganciare a questo episodio anche una lunga riflessione sul Personal Branding e non è detto che non lo farò nei prossimi giorni. Com’è cambiata oggi la tua immagine di quello stesso Blanco che lo scorso anno vinceva Sanremo al fianco di Mahmood?
Parliamone, perchè sulla violenza, e sulle tante mancanze di rispetto in genere, non si può mai restare in silenzio.